A Sua Ecc.za Rev.ma

Arcivescovo-Delegato Pontificio di Loreto

Ancona, 1° novembre 2004

Solennità di Tutti i Santi

Ecc.za Rev.ma e stim.ma,

nel richiederLe umilmente, con il presente scritto, una Udienza personale per poterLe parlare direttamente, voglio anzittutto esprimerLe in anticipo il mio ringraziamento per l’opportunità che vorrà benevolmente concedermi riguardo a tale mia richiesta, ricordando al riguardo quanto insegna l’Apostolo Giovanni: “Noi dobbiamo accogliere (…) per cooperare alla diffusione della verità (3^Gv.1,8).

Vorrei anche subito anticiparLe e dichiararLe che si tratta di “un vero problema di coscienza”, come più avanti Le verrò ad esporre, e che personalmente non posso più eludere, e nel quale è pure Lei direttamente coinvolto, essendo proprio Lei l’attuale responsabile della Santa Casa di Nazareth custodita e venerata nel Santuario Lauretano, come anche è Lei il responsabile di tutto ciò che nel Santuario si compie e si diffonde, a voce e per scritto, riguardante sia la venerazione come anche la storia di questa Santa Casa di Maria, ove il Verbo di Dio si è incarnato nel suo grembo purissimo, al fine di realizzare e portare a compimento la Redenzione e la Salvezza Eterna di noi sue povere creature umane, peccatrici, indegne, immeritevoli e talvolta persino “ingrate” di tanti “doni” gratuitamente ricevuti.

Dice la Scrittura: “Così è trascurato il diritto e la giustizia se ne sta lontana, la verità incespica in piazzaCosì la verità è abbandonata, chi disapprova il male viene spogliato. Ha visto questo il Signore ed è male ai suoi occhi…” (Is.59,14-15). E sta anche scritto: Voi siete miei testimoni e io sono Dio, sempre il medesimo dall'eternità. Nessuno può sottrarre nulla al mio potere; chi può cambiare quanto io faccio?…” (Is.43,12-13)… A tali parole divine verrebbe da rispondere che: “solo l’uomo può cercare di cambiare quanto Dio ha fatto”, perché è ancora scritto: “… fu gettata a terra la verità; ciò esso fece e vi riuscì (Dan.8,12). Ma la Parola divina è di conforto, perché assicura: Lotta sino alla morte per la verità e il Signore Dio combatterà per te (Sir.4,28).

Ecc.za amatissima, San Paolo ci insegna che il frutto della luce consiste in ogni (…) verità (Ef.5,9) e che bisogna vivere nella carità ma secondo la verità”, al fine “di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo” (Ef.4,15); ed anche che solo “far conoscere la verità (…) conduce alla pietà(Tito 1,1). Diversamente, “non far conoscere” “la verità”, provoca il “non condurre più alla pietà”, almeno a quella che si potrebbe ottenere “facendo conoscere” “la verità” come essa è realmente: cioè, la pietà senza la conoscenza della autentica verità viene inevitabilmente ad essere “indebolita e talvolta anche “abbandonata”, arrecando danni incalcolabili alla vita spirituale delle anime.

E’ in questo spirito che Le scrivo e Le allego alla presente lettera il testo da me composto (di 36 pagine) su “LA VERIDICITA’ STORICA DELLA MIRACOLOSA TRASLAZIONE DELLA SANTA DI LORETO”. Il testo è già stato pubblicato da me in Internet da un paio di mesi (all’indirizzo www.fuocovivo.org) ed in poco più di un mese è già stato letto da quasi un migliaio di persone, di tanti luoghi diversi, anche dall’estero. Dopo la pubblicazione del testo tante persone sconosciute mi scrivono nella Posta Elettronica, esprimendomi “profonda gratitudine” e “viva gioia” per quanto ho scritto ed anche mi vengono richiesti talvolta ulteriori chiarimenti ed approfondimenti, che mi obbligano “in coscienza” a rispondere con la dovuta “chiarezza”, secondo come mi è possibile poterlo fare.

Con questa lettera Le chiedo, perciò, umilmente e vivamente di leggere e valutare con oggettività quanto ho scritto nel testo che Le allego alla  presente lettera: non per un riguardo a me (che non ne merito alcuno), ma per riguardo al “tesoro inestimabile” che Lei, per Volontà di Dio, è stato “chiamato” dal Santo Padre a “custodire” (cioè, la Santa Casa di Maria ove il Verbo si è fatto carne) e che – dacché è giunto a Loreto – Lei richiama sempre ad amare e a venerare con tanto mirabile e attraente zelo e fervore.

Non vi sarebbe null’altro da aggiungere a quanto già troverà scritto e potrà leggere nella mia composizione, che è stata poi una “Lettera” scritta ad un giovane che me ne aveva fatto richiesta.

Ma qui devo esprimerLe ancora altre considerazioni rivolte a Lei “direttamente”, perché di recente è sopravvenuto un evento inatteso e non pensato a Suo riguardo. Conoscendo infatti da lungo tempo la bellezza spirituale che la Sua persona irradia e l’efficacia e la rarità che la sua testimonianza personale e la sua penetrante predicazione costituisce, anche in seno alla stessa Chiesa Universale, devo confidarLe filialmente e umilmente che è stato con vivo stupore e dolore l’aver trovato scritto e l’aver letto - nel numero di settembre/ottobre de “Il Messaggio della Santa Casa” - ciò che Lei ha pubblicato nel sottotitolo “dopo il sogno”, riguardo alla storia della “traslazione” della Santa Casa, ove presenta ai lettori la seguente spiegazione: “A Loreto, dal 1294, vengono custodite le povere pietre, che a Nazareth formavano la Casa di Maria. Furono i Crociati, con la protezione degli Angeli, a trasportare le pietre della Santa Casa di Nazareth a Loreto attraverso un lungo e avventuroso viaggio nel Mare Mediterraneo…” (n.8, p.227).

Ecc.za Rev.ma e amatissima, me lo permetta di dirglielo subito con il cuore in mano: la Santa Casa di Nazareth è stata “trasportata” a Loreto “miracolosamente” da Dio, per il ministero degli Angeli! I Crociati, od altri uomini, non hanno mai trasportato nessuna Santa Casa di Nazareth!…

Queste dichiarate “ipotesi”, che ormai però sembrano assurte a “verità ufficiale” e “definitiva” nel Santuario Lauretano, al di là della sperata “buona fede” soggettiva (che può conoscere solo Dio) di chi le ha iniziate ad avanzare e purtroppo le avanza ancora, sono del tutto “errate” e quindi sono “false” e per ciò stesso sono oggettivamente “dissacranti”, sia riguardo alla storia della Santa Casa che riguardo al culto verso la Vergine Lauretana!… Queste “interpretazioni” del “trasporto umano” della Santa Casa sono sorte nell’ultimo ventennio a motivo di “improvvide” pubblicazioni fatte dal Padre Giuseppe Santarelli: ma tali interpretazioni - ripeto ancora - sono del tutto “sbagliate”, e perciò sono “false”!… Il mio scritto che Le allego glielo può dimostrare in modo chiaro e inconfutabile!…

Innanzittutto voglio qui evidenziarLe subito che la dimostrazione più autorevole e indiscutibile è data dalla testimonianza della secolare e ininterrotta “Tradizione” (diffusa in ogni luogo), cioè da quanto è stato dichiarato e tramandato a voce da tutti “i testimoni oculari” dell’epoca; lo dimostrano poi le testimonianze” “giurate (cioè, chiamando Dio a “testimone” di tale “verità” dichiarata) da parte dei discendenti di alcuni degli stessi “testimoni” che all’epoca videro “davvero” - con i loro propri occhi - la Santa Casa “venire” sul mare, ma dal cielo, in “modo miracoloso”, e non con le navi!; lo dimostrano incontestabilmente le documentazioni storiografiche vastissime; lo dimostra l’archeologia, in tutti i suoi reperti e studi inconfutabili; lo dimostrano persino (e basterebbero solo queste!…) le rivelazioni” stesse di Gesù “in persona” ai Santi (a Santa Caterina da Bologna, alla Beata Anna Caterina Emmerich, e ad altri Santi ancora); ma lo dimostra soprattutto in modo sicurissimo l’approvazione” della Santa Madre Chiesa, attraverso i pronunciamenti dei Sommi Pontefici, che “da sempre”, “ininterrottamente”, “secolo dopo secolo”, hanno dichiarato “concordemente”, “unanimemente”, “incessantemente”,  “inequivocabilmente”, sino ai nostri giorni, la “verità storica” del “miracolo della Traslazione” della Santa Casa, da istituirne anche la festività liturgica del 10 dicembre, che commemora proprio e solo la “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa, ad opera degli Angeli di Dio!… Questa è “la sola verità” “oggettiva”!… Non ce n’è un’altra!…

Se facciamo il ragionamento al contrario, cioè che nella realtà storica la “traslazione miracolosa” non c’è mai stata, e quindi - per deduzione - asserirlo è una “falsità”, allora bisogna anche dire per conseguenza logica che: tutta la Tradizione tramandata dai testimoni oculari è una colossale e universale mistificazione; tutte le testimonianze “giurate” degli avi sono spergiuri e menzogne; tutti gli studi storici, archeologici e architettonici sarebbero assurdamente “falsi” (pur essendo “scientificamente” “veri”!); tutte le “rivelazioni divine” dichiarate dai Santi sono blasfeme menzogne; tutte “le approvazioni” secolari della “Chiesa ufficiale” sono state un errore e un inganno storico macroscopico e riprovevole (che giustamente potrebbero far tacciare la Chiesa come una colossale mistificatrice a riguardo della “questione lauretana”); e infine l’approvazione liturgica della “traslazione miracolosa” è stato un errore ancor più gigantesco della Chiesa da dover rinnegare al più presto e definitivamente, da obbligare in coscienza a richiederne immediatamente la soppressione, sostituendola con una semplice “memoria del trasporto umano delle sante pietre”, e chiedendone anche “il perdono” - cioè, anche di tale “errore” della “miracolosità” dichiarata e celebrata, oltre a quelli già richiesti dal Papa nel Giubileo del 2000 - sia a tutti i cristiani di ogni epoca come a tutti gli altri uomini, per averli “ingannati” per tanti secoli, pur fosse tutto avvenuto e senza alcun dubbio “in totale buona fede”… Ecc.za, mi perdoni, ma “queste” sono le sole deduzioni logiche inevitabili e incontestabili che ne derivano di conseguenza se si rifiuta (dai “cristiani”!) e si ritiene “falsa” la “verità storica” della “miracolosità” della “Traslazione” della Santa Casa di Nazareth “in vari luoghi” e infine a Loreto!…

            Ecc.za amatissima: o crediamo alla Chiesa e ci incanaliamo su quanto essa ci propone a credere e a venerare (anche se, in questo caso, in una obbedienza che implica solo una “fede umana” e non una “fede dogmatica”, ma sempre “riverente” “obbedienza” deve essere!) od ogni riferimento “sicuro” circa “la verità” perde ogni consistenza, ogni serietà, ogni autorevolezza, ogni credibilità: con danno spirituale incalcolabile alle anime ed i tanti gravi rischi che ne derivano per la Salvezza Eterna di tante di loro, perché “si fa rendere più difficile e dolorosa” o persino “si può far vanificare” l’opera redentrice di Cristo, invece di collaborare con il Signore per “incrementarla” ed “estenderla”!

            E’ questo l’assillo che mi addolora, che mi fa soffrire, che mi fa provare amarezza e sdegno, che non mi lascia inerte e mi fa protestare, mi fa scrivere, mi fa impegnare al di là delle stesse forze e possibilità umane per cercare di far capire, di convincere, mi fa chiedere “Udienze” (purtroppo quasi sempre “ovunque” “rifiutate” dai Pastori!…): ma ciò che soprattutto mi spinge in tutto questo è il pensiero del dolore di Cristo! il pensiero del dolore di Maria! il pensiero del dolore delle anime (a me personalmente tante volte “attestato” da tante persone!)! è il pensiero della “confusione” e dello “smarrimento” che si genera nelle menti, soprattutto delle persone semplici e indifese, e al conseguente grave detrimento spirituale che ne deriva per loro e per la loro salvezza!… Ed è anche la consapevolezza “viva” di dover contrastare - con tutte le forze possibili e senza risparmio alcuno di mezzi (anche di quelli economici, da ridurmi spesso nella vita alla povertà assoluta, fino all’indigenza) - quel “fumo di Satana”, del quale il Servo di Dio Paolo VI asseriva drammaticamente essere penetrato inaspettatamente da “fessure” all’interno della stessa Chiesa, dopo l’ultimo Concilio, e, nel nostro caso, all’interno della stessa “veridicità storica” della Traslazione “miracolosa” della Santa Casa di Nazareth, da “dissacrarne” anche la storia e perciò la venerazione, come ebbe ad “attestare” nel 1988 anche lo stesso Mons. Loris Capovilla, suo predecessore, nel “prendere atto” delle “reazioni” di tantissimi fedeli alla prima pubblicazione del Padre Giuseppe Santarelli fatta nel 1984 (purtroppo “autorizzata” dallo stesso Mons. Capovilla).

Mi perdoni “la franchezza” – Ecc.za amatissima – ma io “sento” “vivo” nell’intimo quanto asseriva il Salmista: Mi divora lo zelo della tua casa, perché (…) dimenticano le tue parole (Sal.119,139). Eppure ne aveva già scritto (sulla verità della “miracolosa traslazione”) proprio “un santo”, il Beato Giovanni Spagnuoli (detto il Mantovano), nel 1479, che testimoniò e trascrisse i “documenti” allora in suo possesso e risalenti alle origini del Santuario, perché restassero “a perpetua memoria”, motivando la sua preoccupazione e il suo intento scrivendo testualmente: “… affinché per l’incuria degli uomini, che di solito offusca anche le cose più insigni, non sia cancellato il ricordo di un fatto così meraviglioso…”.

Allora non posso non sentire anch’io nel mio spirito “l’eco” delle parole di San Paolo: Consapevoli dunque del timore del Signore, noi cerchiamo di convincere gli uomini; per quanto invece riguarda Dio, gli siamo ben noti. E spero di esserlo anche davanti alle vostre coscienze. Non ricominciamo a raccomandarci a voi, ma è solo…, perché abbiate di che rispondere a coloro il cui vanto è esteriore e non nel cuore. Se infatti siamo stati fuori di senno, era per Dio; se siamo assennati, è per voi. Poiché l’amore del Cristo ci spinge (2^Cor.5,11-14).

Ecc.za amatissima: “la verità” è “verità”!… “la verità” impegna “la coscienza”!… Anche nella “questione lauretana” non ci sono delle vie intermedie: o “è vero” che la Santa Casa è stata “trasportata miracolosamente” da Dio ad opera degli Angeli o “non è vero”!… Ma se “è vero” (come è vero!), bisogna dire che “è vero”!… qualunque sia la reazione e l’opinione degli uomini, che risponderanno per se stessi davanti a Dio della loro accettazione o del loro rifiuto, a seconda della loro “buona fede” o della loro “mala fede”, secondo come sta scritto: “Noi siamo da Dio. Chi conosce Dio ascolta noi; chi non è da Dio non ci ascolta. Da ciò noi distinguiamo lo spirito della verità e lo spirito dell'errore (1^Gv.4,6).

E se si è nel dubbio sui fatti accaduti tanti secoli fa bisogna attenersi a ciò che dice la Chiesa al riguardo e non contraddirla!… o quantomeno bisogna “tacere”!… Altrimenti “si rischia” di tradire e “di fatto” si tradisce “la verità”!… perché “si misconosce” UN’OPERA “MIRACOLOSA” “VERA” di Dio, di Gesù, di Maria e degli Angeli Santi!…

In tal modo si diventa anche “ingrati” (cfr. C.C.C. n.2094) e si arreca “rammarico” e “dolore” a Dio, a Gesù, a Maria e agli Angeli Santi, perché non si attribuisce loro quanto hanno voluto “realmente”, misericordiosamente e “miracolosamente” attuare per il bene e la salvezza degli uomini!… (cfr. Gen.6,6: “Il Signore si pentì di aver fatto (…) e se ne addolorò in cuor suo”).

Infine, si fanno “deviare” le menti dei credenti e non credenti, generando “confusione” e “smarrimento”, ed anche provocando LA PRIVAZIONE A TANTI UOMINI DELLE TANTE GRAZIE CHE DIO, proprio attraverso “IL SEGNO” e “il richiamo” di un tale “evento miracoloso(come di tanti altri analoghi), VOLEVA FOSSERO CONCESSE, al fine proprio di far maggiormente incrementare la Fede negli uomini e poter così attuare nella storia l’opera di salvezza di Cristo in un modo più penetrante, più efficace e più esteso.

Ci si rende perciò - in una parola - “responsabili”, sì, “RESPONSABILI” di NON AVER DETTO LA VERITA’ su “un evento miracoloso” che è stato “REALMENTE” COMPIUTO DA DIO e “comprovato” “ufficialmente” dalla Suprema Autorità della Chiesa, che è “sempre” e “davvero” assistita dallo Spirito Santo, anche quando non parla “ex-cathedra!

Ecc.za Rev.ma, la “traslazione miracolosa” della Santa Casa di Nazareth è “storia”, non è una “leggenda”!… E’ una “approvazione ufficiale della Chiesa” di “un evento miracoloso”, quale “mai” in tutta la storia della Chiesa è stato fatto!… Di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima, di Kibeho e di tanti altri prodigi divini avvenuti lungo il corso della storia umana esiste quasi sempre solo una “singola approvazione”, e per lo più solo e semplicemente delle “autorità ecclesiastiche locali”: eppure nessuno dubita (ovviamente tra i cristiani cattolici) riguardo alla “verità storica” che tali approvazioni certificano! Riguardo invece al “riconoscimento” della “VERITA’ STORICA” dell’evento della “TRASLAZIONE MIRACOLOSA” della Santa Casa di Nazareth a Loreto, esso è “l’unico caso” nella Storia della Chiesa di una “approvazione ecclesiastica” da parte dei Sommi Pontefici “dichiarata” e “ripetuta” “continuamente”, “solennemente”, “inequivocabilmente”, per secoli e secoli, in tanti documenti e dichiarazioni ufficiali di ogni genere, dalle origini del Santuario fino ad oggi.

            Ecc.za amatissima, che cosa sarebbe di Guadalupe, di Lourdes, di Fatima se si ponesse in dubbio o addirittura si negasse - e proprio “dall’interno degli stessi rispettivi Santuari” e anche solo “per una ipotesi di studio” -, “la verità storica” delle “miracolose” “apparizioni” di Maria? Non si diventerebbe “irriverenti” ed “ingrati” verso Maria? Non ne scadrebbe immensamente tutta la devozione mondiale? Non si creerebbe “un reale ostacolo” a Dio e alla Vergine Immacolata nella loro elargizione dei “doni” di grazia e di salvezza, oltre talvolta anche i miracoli fisici, che effettivamente in quei luoghi avvengono numerosissimi, provocando così un “detrimento grave” del bene delle anime?

Tutto ciò non è in alcun modo paragonabile al Santuario e alla Santa Casa di Loreto, i cui miracoli di grazia e di salvezza - ed anche i veri e propri miracoli nell’ordine fisico - da parte di Dio e della Vergine Immacolata, è impossibile enumerare. Persino tanti Ordini e Movimenti Ecclesiali sono “nati” dentro quelle Sacre Pareti, per “una ispirazione soprannaturale” ricevuta dai Santi Fondatori “solo” “lì”.

            Il Papa Leone X, a riguardo del Santuario di Loreto e della Santa Casa in esso custodita, facendo seguito ai “pronunciamenti” di altri suoi predecessori, scriveva e “dichiarava” nel lontano 1515 (in un modo “solenne ed inequivocabile”): “A testimonianza di tutti, E’ IL PRIMO E IL PIU’ CELEBRE DI TUTTI I SANTUARI, perché E’ PROVATO DA TESTIMONI degni di fede che la Santa Vergine, dopo aver trasportato per l’onnipotenza divina, la sua immagine e la propria casa da Nazareth in Dalmazia, quindi nella foresta di Recanati e nel campo di due fratelli, la fece deporre per il ministero degli Angeli, sulla pubblica via, ove trovasi tuttora e dove l’Altissimo, per i meriti della Santissima Vergine, continua a operare miracoli(Leone X, “Breve” del 1° giugno del 1515  Arch. Vat. Vol. 1924; 232 IX Reg. 70 – f. 74).

Non è celebre, a riguardo dei “miracoli”, anche “la visione” di San Giuseppe da Copertino, nel suo arrivo ad Osimo, il 10 luglio 1607? Egli, nel vedere la cupola del Santuario Lauretano, diede in un alto grido ed esclamò: “Oh Dio! Che cosa è mai quella che io vedo! Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate come scendono di lassù carichi di grazie e tornano a prenderne delle altre! Ditemi che luogo è quello?”. E rispostogli che quello era il Santuario entro cui si venerava la Santa Casa di Nazareth, prostratosi, tornò ad esclamare: “Non è meraviglia, allora, che colà discendono in gran numero gli Angeli del Paradiso, se ivi ad incarnarsi discese il Signore del Paradiso. Guardate ed ammirate come colà piovano le misericordie Divine! Oh felice luogo! Oh luogo beato!”. E così dicendo, fissò gli occhi verso la Santa Casa, e poi con un veloce “volo” andò a “posarsi” su un mandorlo (e, si potrebbe dire, quasi come “copia” e “divina riattualizzazione dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi”in tanti luoghi della Santa Casa!). Il volo e l’estasi furono interrotti solo dal Padre Segretario Generale che, insieme con altri confratelli, era lì presente e comandò “per obbedienza” al Santo di rientrare in sé…

Dalla straordinaria testimonianza” del “miracoloso” “volo” e del “miracoloso” “posarsi su un mandorlo di San Giuseppe da Copertino e dalla sua stupìta “rimostranza” (“Quanti Angeli vanno e vengono dal Cielo! Non li vedete? Guardate… Guardate ed ammirate”!), non sembra di riudire il rimprovero divino (“quasi” “rivolto” a tutti noi): “Sordi, ascoltate, ciechi, volgete lo sguardo per vedere? (Is.42,18). Ma purtroppo, afferma la Parola di Dio, i suoi guardiani sono tutti ciechi, non si accorgono di nulla…” (Is.56,10); e tornano alla mente allora le severe parole di Gesù ai farisei: “Alcuni dei farisei che erano con lui … gli dissero: «Siamo forse ciechi anche noi?». Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane»” (Gv.9,40-41)… Come c’è “davvero” da “temere” per tutti noi!… Non si dovrebbe perciò “attestare” e “proclamare” “a voce alta” dal Santuario Lauretano anche questo “miracolo” incontestabile di San Giuseppe da Copertino (quasi divina “prova dimostrativa” della “verità” del “volo” e del “posarsi” della Santa Casa) e questo “numero grande” di Angeli che vanno e vengono dal Cielo?… Ed anche queste “grazie” che (letteralmente)piovono” sulla Santa Casa se vengono richieste con fede?… Lo attesta un Santo straordinario! Proprio il “santo dei voli” (così come “venne” “in volo” la Santa Casa!). Ciò che vedeva San Giuseppe da Copertino è la realtà “invisibile” di “ogni giorno”, di “ogni ora”, sul Santuario Lauretano, assai più “reale” di ciò che è “visibile”, e che avviene “davvero” sul Luogo Santissimo della Santa Casa!… Viene perciò da dire: quante “grazie” vengono “impedite” od “ostacolate” nel “non vedere” e addirittura nel misconoscere la realtà della “miracolosa traslazione” della Santa Casa?…

Il Papa Giovanni Paolo II, in occasione del VII Centenario della Traslazione della Santa Casa di Nazareth a Loreto, nel 1994, così si esprimeva nella sua “Lettera” scritta per la circostanza: “San Leone Magno diceva che “i figli della Chiesa sono stati generati con Cristo nella sua nascita” (Sermo VI, 2, PL 54, 213) e la Lumen Gentium afferma, a sua volta, che Maria “è veramente madre delle membra di Cristo, perché cooperò con la carità alla nascita dei fedeli della Chiesa, i quali di quel capo sono le membra” (n.53). Questo viene a dire che il di Maria fu, in qualche modo, anche un detto a noi. Concependo il capo, ella “concepiva”, cioè, alla lettera “accoglieva insieme con lui”, almeno oggettivamente, anche noi, che siamo le sue membra. In questa luce la Santa Casa nazaretana ci appare come la Casa comune nella quale, misteriosamente, anche noi siamo stati concepiti. Di essa si può dire ciò che un salmo dice di Sion:Tutti là sono nati(Sal.87,2)”.

Così ancora il Papa disse a Palermo, il 23 novembre 1995, in occasione del III Convegno della Chiesa in Italia: “La Casa del Figlio dell'uomo, in un certo senso, passa attraverso quella casa. La storia dell'intera umanità in quella casa riannoda le sue fila. LA CHIESA CHE E’ IN ITALIA, ALLA QUALE LA PROVVIDENZA (la “Provvidenza”, cioè Dio, e non “l’iniziativa umana”!) HA LEGATO IL SANTUARIO DELLA SANTA CASA DI NAZARET, ritrova lì una viva memoria del mistero dell'Incarnazione, grazie al quale ogni uomo è chiamato alla dignità di figlio di Dio.

            E nell’omelia pronunciata nella solenne concelebrazione nella Basilica Lauretana, il 10 dicembre 1994, per la circostanza del VII Centenario della Traslazione, Giovanni Paolo II ancora insegnava: “La casa di Nazaret fu testimone del compimento della profezia di Isaia: “Ecco: la Vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele (Is.7,14), che significa “Dio con noi”.Ecco la dimora di Dio con gli uomini”, è scritto nel libro dell’Apocalisse (21,3): queste parole si riferiscono prima di tutto alla stessa Vergine Maria, che divenne la Madre del Redentore, ma si riferiscono anche alla sua casa, nella quale questo mirabile mistero del “Dio con noi” ebbe inizio. Il brano della lettera di Paolo ai Galati, esprime chiaramente il contenuto del nome “Emmanuele”. La casa di Nazaret divenne un particolare luogo di quell’invio di cui scrive l’Apostolo: “Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna… perché ricevessimo l’adozione a figli” (Gal.4,4-5). Gli inizi umani di questo invio del Figlio da parte del Padre ebbero luogo nella CASA DI NAZARET, la quale per ciò stesso MERITA IL NOME DI SANTUARIO PIU’ GRANDE”.

            Questo è “il tesoro incomparabile” che abbiamo “la grazia unica” di poter venerare a Loreto, definito dal Papa “IL SANTUARIO PIU’ GRANDE” della cristianità!… Per questo non si può non soffrire al pensiero di quante anime sono state e vengono continuamente “turbate(e sono “tante”, in ogni parte del mondo!) e vengono anche “deviate” dalla “verità” (e perciò “decurtate” da tante grazie che potevano ricevere e non riceveranno più!), riguardo al riconoscimento della “verità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa, oltre al “dolore” “ontologicamente reale” (cfr. Gen.6,6) che provano la Vergine Maria e Dio stesso nel vedere continuamente “misconosciuti” i loro “miracolosi”, misericordiosi, provvidenziali e salvifici interventi in favore dell’Umanità.

            Ecc.za amatissima, la Chiesa non impedisce e non disapprova lo studio storico e scientifico, che è legittimo, è raccomandabile, è doveroso, è necessario, è sacrosanto!… Così anche è legittimo esprimere delle “opinioni personali” derivanti da tali studi… Ma “manipolare”, “travisare”, “forzare(e quindi rendere “falsificati”)documenti”, “testimonianze storiche”, “studi archeologici e architettonici”, “icone” ed altro ancora, per sostenere e avallare “una tesi preconcetta” e “falsa”, ciò non è legittimo, non è lecito!… E’ PECCATO!… VA CONTRO L’OTTAVO COMANDAMENTO, che “ci obbliga” a “NON DIRE FALSA TESTIMONIANZA”!… (cfr. Catechismo della Chiesa Cattolica nn.2464-2487)... Ma questo è proprio ciò che avviene da un ventennio riguardo alla “questione lauretana”!…  e proprio “dall’interno stesso del recinto sacro” del Santuario!…

Che ciò lo compiano gli scettici, gli increduli, gli atei, in una parola, “il mondo” (cfr. Gv.14,17; 1^Gv.2,15-17; Gc.4,4-6), non stupisce e non si può impedirlo, e per essi si può solo pregare ed espiare. Ma che ciò avvenga, ormai da un ventennio, proprio “dall’interno del Santuario”, e proprio da quanti per incarico ricevuto dovrebbero al contrario “studiare”, “approfondire”, “ricercare” “prove nuove” e “sempre più convincenti” di ciò che la Chiesa ha già “riconosciuto”, e “consacrato” persino liturgicamente, come “verità”! ebbene, Ecc.za amatissima, tutto ciò è “VERA DISSACRAZIONE” della storia e della devozione alla Vergine Lauretana!… Anche questo è “il fumo di Satana” dell’irrazionale “razionalismo moderno” (cfr. Enc. “Fides et Ratio”) portato “all’estremo” e sempre  “chiuso al trascendente e al soprannaturale” e che - come già scriveva il Beato Giovanni Spagnuoli - “fa offuscare anche le cose più insigni”, e che è entrato “da fessure” anche “nel recinto sacro” del Santuario della Santa Casa. Questo Santuario era stato voluto e costruito dalla Santa Madre Chiesa letteralmente come “una fortezza”, proprio per “difendere” non solo “il tesoro unico” che custodisce, ma insieme anche “la testimonianza” della “miracolosità” della sua origine e della sua storia, e permetterne così una più efficace fruizione e funzione salvifica: a gloria di Dio, della Vergine Immacolata e a salvezza delle anime. Non è onesto, perciò, “sconfessare” da taluni proprio “dall’interno” del Santuario ciò che la Chiesa ha costruito ed istituito per valorizzare e difendere non solo “la Santa Casa stessa” ma proprio anche ciò che la Chiesa ha dichiarato “essere VERO” a riguardo di essa, e cioè anche la “MIRACOLOSITA’” della Traslazione della Santa Casa!…

Per questo Le ho scritto sopra di poter avere da Lei un’Udienza personale, a motivo di “un vero problema di coscienza”, cioè al fine di poterLe “mostrare” e “dimostrare” quanto qui - e nel mio studio allegato - affermo “con gravità”, e che mi pone in un problema di coscienza non più dilazionabile, perché - debbo ancora qui aggiungere con sincero e profondo dolore e chiedendoLe umilmente “perdono” del mio ardire - se non cessa tale “arbitrio” dal Santuario Lauretano e venisse concesso ancora “l’imprimatur” a pubblicazioni con i contenuti “falsificati” sopra denunciati sarò, d’ora in avanti, “obbligato nella mia coscienza” - dopo l’avvenuta pubblicazione in Internet del mio scritto (per il quale tanti mi scrivono e mi chiedono ulteriori spiegazioni) - a dover “pubblicamente” “dimostrare” e “sconfessare” “punto per punto” “le falsificazioni” che vengono fatte passare “per vere” (in “buona fede” o “in mala fede”: giudicherà Dio!…) ormai da un ventennio (citando testi, e nomi e cognomi) e che sono state pubblicate da vari autori, ma soprattutto ad opera del Padre Giuseppe Santarelli, sia nel “Messaggio della Santa Casa” che in libri usciti dalla “Congregazione Universale della Santa Casa. Ma se fossi costretto a ciò si metterebbe in cattiva luce il Santuario stesso e chi lo custodisce e si recherebbe anche maggiore scandalo presso “i fedeli”, che già in tanti, lungo gli anni, nel sentire talvolta le mie spiegazioni - ora pubblicamente leggibili in Internet -, talvolta mi hanno detto addolorati: ma dove sono i Superiori? perché danno “l’imprimatur”?… perché non lo impediscono?… Mi fu chiesto più volte negli scorsi anni anche di scrivere un libro di “confutazioni” al riguardo, ma io non ne ho mai avuto i mezzi finanziari per farlo né ho mai trovato appoggio in alcuno, né da parte di Case Editrici né da parte degli ambienti ecclesiali. Solo con l’avvento di INTERNET (che può raggiungere migliaia e milioni di persone in pochi istanti) mi è stato ora reso possibile in modo autonomo e a costi minimi (ma per le mie esigue possibilità sempre assai onerosi!) pubblicare tutto quanto ho già fatto e potrò continuare a fare in futuro.

Negli anni passati mi sono solo potuto adoperare - con carità, umiltà e rispetto - presso lo stesso Padre Santarelli, a voce e per iscritto, perché “comprendesse” gli “errori” delle sue “documentazioni” e “argomentazioni” e cessasse dallo scrivere e pubblicare le sue “ipotesi” “false”, che “ha confuso” e “deviato” da tanti anni la Chiesa intera e la stessa opinione pubblica mondiale riguardo alla “questione lauretana”. Ma non sono stato da lui ascoltato. Si deve forse giungere, all’interno della Chiesa stessa, al punto di essere costretti a dover arrivare a rimproverare apertamente: “Non contraddire alla verità, ma vergògnati della tua ignoranza”? (Sir.4,25)… e fosse solo questa!… ma purtroppo attesta San Paolo che talvolta ciò avviene: rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole (2^Tim.4,4), e arrecando così disonore e sofferenza alla nostra Madre Chiesa, che è il Corpo Mistico di Cristo, come insegna la Parola di Dio: “Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte” (1^Cor,12,26-27).

Ecc.za amatissima, con il Padre Giuseppe Santarelli io ci ho già parlato in questi anni, e l’ultima volta mercoledì 27 ottobre 2004. Ma egli - sia in passato come nell’ultimo incontro - non ha dato dimostrazione di voler collaborare (e “riparare”!) né ha voluto accettare “il confronto” riguardo a tutto quanto Le ho scritto qui sopra, dopo avergli fornito, in passato e ultimamente, alcune “dimostrazioni” delle “contraddizioni” dei suoi scritti. E io questo glielo devo far sapere e devo chiederLe umilmente di provvedere al riguardo, perché tutto abbia a “risolversi” nella carità e nella verità, come insegna la Parola di Dio: Vivendo secondo la verità nella carità, cerchiamo di crescere in ogni cosa verso di lui, che è il capo, Cristo, dal quale tutto il corpo, ben compaginato e connesso, mediante la collaborazione di ogni giuntura, secondo l'energia propria di ogni membro, riceve forza per crescere in modo da edificare se stesso nella carità” (Ef.4,15-16); e in quella “carità cristiana” “vera” che sempre “non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma SI COMPIACE DELLA VERITA’ (1^Cor.13,5-6), e non dell’erroneità, o peggio ancora della “falsità”.

Per questo Le chiedo anche umilmente, con il presente scritto, non solo di poter avere una Udienza personale con Lei, ma anche - qualora lo ritenesse utile o necessario - di voler programmare “un confronto” “a due” (tra il padre Santarelli e me)alla Sua presenza”, affinché Lei possa formarsi un giudizio oggettivo sulla “verità” tra le rispettive “documentazioni” “confrontate” e “discusse” dinnanzi a Lei e potersi quindi formare “un giudizio sereno e vero” su quanto affermo, ed essere anche caritativamente di aiuto al Padre Santarelli, che si trova ora in un “comprensibile disagio”, perché non abbia a trovarsi “umiliato” di fronte a “pubbliche sconfessioni”, ma al contrario possa rendersi partecipe e collaborante nel “ripristino” della “verità” riguardo a tutta “la questione lauretana”, proprio da lui tanto “falsificata” (senza formulare con ciò alcun “giudizio” riguardo alle “intenzioni” soggettive, che potranno essere state anche “buone”). Avanzo queste richieste affinché tutto avvenga sempre nello spirito e secondo l’insegnamento di Gesù che ci dice nel Vangelo: “Se il tuo fratello commette una colpa, và e ammoniscilo fra te e lui solo (e io questo l’ho già fatto!); se ti ascolterà, avrai guadagnato il tuo fratello; se non ti ascolterà, prendi con te una o due persone, perché ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni (e questo lo sto richiedendo a Lei, Ecc.za, con questa lettera!). Se poi non ascolterà neppure costoro, dillo all'assemblea (ed è ciò che non vorrei trovarmi costretto a dover mai fare in futuro!); e se non ascolterà neanche l'assemblea, sia per te come un pagano e un pubblicano” (Mt.18,15-17).

Ecc.za amatissima, lo scopo del Pontificio Santuario Lauretano non è solo quello di custodire la Santa Casa, ma - da parte di chi vi opera “dall’interno” - lo scopo è anche quello di maggiormente “illustrare”, “provare” e “convincere” su tutto ciò che riguarda la veridicità della Santa Casa e la veridicità della sua storia e comunque è “dovere” per chi vi opera stare all’umile “obbedienza” del giudizio “già dato” dalla Chiesa, ed anche - senza riguardo al giudizio o allo scetticismo o all’ironia del “mondo” – di “proclamare ad alta voce” anche “LA VERITA’” della “MIRACOLOSITA’” della TRASLAZIONE DELLA SANTA CASA, dalla Chiesa ripetutamente riconosciuta “autentica”.

Solo in tal modo si fa “un vero servizio” alla “verità” “tutta intera” e si permette alla Grazia Divina di operare nel Santuario “senza ostacoli” e “in modo pieno”, rendendo così possibile a Dio di attuare più facilmente ed efficacemente i suoi misteriosi e misericordiosi disegni di salvezza, ed anche i suoi miracoli (“un tempo” - quando vi era “la vera fede” - numerosissimi). Ciò perché la Fede di chi accede al Santuario, anche solo per la “curiosità” di “vedere” e “capire” questo “misterioso miracolo” che viene “proclamato”, può essere più facilmente “accesa” e “illuminata” e così produrre “le meraviglie di conversione e di grazia” che Dio vuole vengano concesse anche proprio “in virtù” di questo “SEGNO MIRACOLOSO” da Lui compiuto, finalizzato proprio a suscitare maggiormente la Fede, così come insegna il Vangelo (cfr. Gv.2,11).

Non è scritto proprio nel Vangelo che a Nazareth Gesù “non fece molti miracoli a causa della loro incredulità”? (Mt.13,58). Non sta avvenendo la stessa cosa nella “nuova Nazareth marchigiana” (come definì Leone XIII “la cittadina di Loreto”), a causa dell’incredulità del “segno” che Dio aveva voluto “donare” e che viene ora da tanti e troppi anni “sconfessato”?…

Valorizzando, “ripristinando” e “riproponendo” “la verità” della “miracolosità” della Traslazione della Santa Casa la funzione pastorale del Santuario Lauretano sarebbe davvero immensamente assai più fruttuosa, come lo era stato nei secoli passati, perché “la verità” tornerebbe ad apparire di nuovo luminosa, e “i cuori” dei pellegrini e dei fedeli o dei “ricercatori di Dio” - “gelati” per tanti anni da una ricerca storica “fredda” e “falsificata”, tollerata oltre ogni limite ragionevole - sarebbero di nuovo “riscaldati” dalla gioia di sapere che a Loreto “si dichiara” e “si mostra” e “si dimostra” che Dio ha compiuto “meraviglie” ed è veramente quel Padre buono e provvidente che segue incessantemente il cammino di ciascun uomo per aiutarlo a portare a compimento la Salvezza Eterna di ciascuno. Se poi, in aggiunta, si intensificassero gli studi (per quanto ce ne siano già di “esaustivi”!) volti ad illustrare e a dimostrare ancor più chiaramente “la verità” della “traslazione miracolosa”, e non volti a voler dimostrare la sua “falsità” (come avvenuto assurdamente nell’ultimo ventennio), allora di nuovo riprenderebbe vigore “la verità” dell’evento “miracoloso” ivi avvenuto che susciterebbe una maggiore attrazione verso il Santuario da parte degli uomini nel loro “pellegrinaggio” terreno.

Ecc.za amatissima, non Le voglio dire qui espressamente che lo studio che Le allego alla presente Lettera “sarebbe auspicabile” che venga segnalato e citato nelle pubblicazioni del Santuario per essere di “aiuto” agli scopi suddetti. Non Le voglio neppure fare una richiesta esplicita di una Sua opportuna e tanto gradita “presentazione” oppure anche solo “una Sua semplice benedizione scritta” per una programmata edizione in stampa o anche per la sola diffusione via Internet dello scritto stesso.

Il mio “studio” (elaborato per un motivo di carità come “Lettera di risposta” ad un giovane che me ne aveva fatto richiesta) saprà la Vergine Immacolata diffonderlo secondo i suoi progetti di misericordia e di amore, al fine di “ristabilire” - anche “per altre vie” - l’onore che gli è dovuto (e che gli era stato tolto), per le “opere meravigliose” da Lei compiute riguardo alla sua Casa Nazaretana, in adempimento della Volontà di Dio e grazie al ministero degli Angeli, “potenti esecutori dei suoi comandi, pronti alla voce della sua parola (Sal.103,4).

Qui, però, Ecc.za, mi permetta ancora, per concludere, una mia riflessione spirituale su quale possa essere stato il motivo dell’opera voluta e compiuta da Dio della “MIRACOLOSA TRASLAZIONE” della Santa Casa di Nazareth “in tanti luoghi” per vari anni, per poi collocare la Santa Casa definitivamente a Loreto

Il razionalismo moderno, scettico e incredulo, in raffronto alla “verità storica” della “miracolosa traslazione” della Santa Casa sembra quasi un “rinnovarsi moderno” di quanto accadde ad Acaz (cfr. Is.7,10-14) nel Vecchio Testamento: “Il Signore parlò ancora ad Acaz: «Chiedi un segno dal Signore tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure lassù in alto». Ma Acaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore»”… Come a dire, ancor oggi: io razionalista, non voglio “chiedere” “segni”, non li voglio “vedere”, “tenterei persino Iddio”; mi basta “la ragione”: essa spiega già “tutto”, “in modo naturale”… Eppoi la Fede non ha bisogno dei miracoli!… Ma il Signore sembra rispondere ancor oggi attraverso Isaia: “Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta di stancare la pazienza degli uomini, perché ora vogliate stancare anche quella del mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele”… e poiché Iddio “vedeva” i secoli e gli eventi futuri, si potrebbe immaginare questa aggiunta profetica di Isaia: “… e vi darò “un altro segno ancora” a “conferma” per le generazioni future di quanto vi preannuncio che avverrà: la Casa di Nazaret ove avverrà il concepimento “MIRACOLOSO” della Vergine sarà per sempre “preservata” e “MIRACOLOSAMENTE” trasportata via “in luoghi sicuri” per conservarla a perenne ricordo e quale “SEGNO MIRACOLOSO in più” a “testimonianza” e a “conferma” “divina” della verità del “CONCEPIMENTO MIRACOLOSO” nella Vergine Maria e della verità dell’INCARNAZIONE del Figlio di Dio in lei, per la Salvezza degli uomini”…

Ecco forse “la ragione” della Volontà Divina di aver voluto “miracolosamente”, ad opera degli Angeli, “trasportare” in tanti luoghi diversi e poi a Loreto la Santa Casa di Nazareth, ove proprio si è compiuto “il concepimento miracoloso della Vergine”! E’ stato così per costituire per i secoli futuri “UN SEGNO IN PIU’” di Dio per “confermare” e “avallare” da parte Sua la “verità” dell’altro “evento” assai più importante e straordinario, e determinante per la salvezza dell’intera umanità: l’Incarnazione del Figlio di Dio in Maria Vergine!

Agli uomini passati, attuali e futuri, che ricercano la verità circa l’esistenza di Dio e sono alla ricerca della “vera religione” da scoprire e da seguire, così come anche per i credenti che già sono incorporati alla Chiesa mediante il Santo Battesimo, “il segno visibile” della “traslazione miracolosa” della Santa Casa - “visto” e “testimoniato” dai “contemporanei all’evento” e oggi e sempre “dimostrata”, “riconosciuta”, “proclamata” e liturgicamente “celebrata” dalla Santa Chiesa - diventa “SEGNO VISIBILE” e “SICURA CONFERMA DIVINA” dell’altro “segno salvifico”: una Vergine ha “davvero” concepito un Figlio; e questo suo Figlio è “davvero” il Figlio di Dio Incarnato, Gesù Cristo, nato, morto e risorto per la salvezza degli uomini e al quale bisogna credere e aderire, perché “in nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati» (At.4,12).

Allora in questa ottica della pedagogia divina appare quanto sia stato “sapientissimo” e “misericordiosissimo” “il segno visibile” “in più (perché quello della “Vergine che ha concepito miracolosamente” non è più visibile!) che Dio ha voluto dare alle generazioni passate, presenti e future riguardo all’aver voluto compiere la “miracolosa Traslazione” della Santa Casa di Nazareth in tanti luoghi diversi e infine a Loreto: è stato nel passato ed è ancor oggi e sarà per sempre “IL SEGNO VISIBILE” per gli uomini increduli o per quanti sono alla ricerca di Dio perché credano alla “verità” dell’Incarnazione ed entrino nella Santa Chiesa Cattolica per essere battezzati e salvati, ed è anche “rafforzamento e conferma” nella Fede in Gesù di quanti già vi credono, ma che possono essere tentati di allontanarsene e di abbandonarla, essendosi indebolita la loro fede, specialmente in questo inizio del Terzo Millennio, a motivo dell’apostasia silenziosa in atto, per un secolarismo e materialismo che ha impregnato tutta la civiltà moderna, specie europea.

Ecco perché misconoscere “la verità” della “miracolosa traslazione” - oltre che andare contro “la verità storica” - vanifica anche tante grazie che Dio sapientemente voleva e vuole e vorrà elargire  anche attraverso il “dono” del “segno” del “miracolo” della Traslazione della Santa Casa, ove avvenne l’Incarnazione del Figlio di Dio, specie poi proprio in quest’epoca di trasmigrazione dei popoli e miscuglio di tante religioni diverse e anche di necessità di una “Nuova Evangelizzazione” per gli stessi cristiani “apostati”.

Questa è “la verità”, Ecc.za amatissima, da cui può meglio capire il motivo di quanto Le ho scritto all’inizio di questa lettera: E’ questo l’assillo che mi addolora, che mi fa soffrire, che mi fa provare sdegno ed amarezza, che non mi lascia inerte e mi fa protestare, mi fa scrivere, mi fa impegnare al di là delle stesse forze e possibilità umane per cercare di convincere, di far capire…:  è il pensiero del dolore di Cristo! è il pensiero del dolore di Maria! è il pensiero del dolore delle anime!… e della privazione che si genera in loro di tante grazie che Dio avrebbe potuto elargire e ne viene impedito!…

 

Un tempo, nella mia giovinezza, vestito dell’abito francescano, salivo al Santuario della Santa Casa per prestarvi il mio umile servizio liturgico, e percorrendo a piedi la Scala Santa pregavo con gioia il Salmo 122: “Quale gioia, quando mi dissero: «Andremo alla casa del Signore». E ora i nostri piedi si fermano alle tue porte, Gerusalemme! Gerusalemme è costruita come città salda e compatta. Là salgono insieme le tribù, le tribù del Signore, secondo la legge di Israele, per lodare il nome del Signore… Domandate pace per Gerusalemme: sia pace a coloro che ti amano, sia pace sulle tue mura, sicurezza nei tuoi baluardi. Per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!». Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene”.

Ecc.za amatissima, nel chiederLe umilmente di “scusarmi” per tutto il disturbo che Le arreco, in attesa di una Sua gentile risposta, voglia gradire e contraccambiare la mia umile preghiera nella Casa della Vergine Lauretana: “Per la casa del Signore nostro Dio, chiederò per te il bene”, “per i miei fratelli e i miei amici io dirò: «Su di te sia pace!».

Certo della Sua paterna benedizione e grato per le preghiere che mi ha già assicurate per me, per mia madre tanto sofferente, ed i miei familiari, parenti ed amici, devotamente La saluto nel Signore e nella Vergine Immacolata.

 

                                    

Prof. GIORGIO NICOLINI

Via Maggini, 230 – 60127 ANCONA - Italia

Tel. 071.83552 - Cell. 339.6424332 - Facsimile 071.83552 o 178.4413104

Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it

                     Siti Internet: www.lavocecattolica.it - www.lavoce.an.it - www.fuocovivo.org -

 

 

   Loreto (Cimitero Polacco), 2 novembre 1977

 

LA RISPOSTA DI MONS. ANGELO COMASTRI

 

 

NON OPPORSI AD UN ERRORE VUOL DIRE APPROVARLO

NON DIFENDERE LA VERITA' VUOL DIRE SOPPRIMERLA

(Sentenza del Papa San Felice III, anni 483-492)

 

 

ATTENDERE IL CARICAMENTO DELLE IMMAGINI

Hit Counter

 visitatori

dal 23 febbraio 2005

 

PER SOSTENERE IL SIT0 INTERNET 
E RICHIEDERE MATERIALE DIDATTICO

 

TRADUTTORE INTERNAZIONALE

 CALENDARIO PERPETUO

 

ULTIMO AGGIORNAMENTO

lunedì, 12 giugno 2006 23.55

 

 

 

 

Prof. Giorgio Nicolini - Tel. 071.83552 - Cell. 339.6424332 - Facsimile 071.83552 o 178.4413104 - Posta Elettronica: giorgio.nicolini@poste.it - Sito Internet: www.lavocecattolica.it